Abstract
Le c.d. clausole generali sono considerate, da parte della dottrina, come gli esempi di esistenza dei legami tra diritto ed etica. Il loro carattere distintivo consiste nell’adoperare termini indefiniti e imprecise, in gran parte delle valutazioni, allo scopo di definire un limite delicato tra diritto ed abuso del diritto. Il legislatore polacco non tende a definire in modo fisso, il contenuto delle clausole generali concrete, come la clausola di buona fede (art. 7), di buoni costumi (gli articoli, che riguardano all’obbligazioni precontrattuali e contrattuali) ed i principi di convivenza sociale (art. 5), presente nel codice civile polacco. L’obbligo di stabilirlo onera la dottrina ed un organo giudicante, tra l’altri, la Suprema Corte di Polonia. Sulla base di sentenze della Suprema Corte l’Autrice tenta di mostrare il significato delle clausole generali secondo la giustizia e la dottrina polacca. Le funzioni svolte dalle clausole generali nel sistema di diritto civile di Polonia sono quella di avvicinarlo a un ideale del diritto giusto. Il legislatore, il curator morum, utilizza i vari strumenti legislativi per creare la realtà ambita, e dall’altra parte per eliminare i costumi o le prassi considerate erronee..Downloads
I dati di download non sono ancora disponibili.